Anche quest’anno, decine di migliaia di aspiranti medici si affronteranno a colpi di crocette, per il test d’ingresso più atteso e sofferto dell’anno. Riconfermata la graduatoria unica e nazionale, che permette agli studenti di ambire allo stesso tempo a più scelte lungo lo stivale, preservando il merito del punteggio. Tante, troppe le sedi: esattamente 71, divise in 39 per medicina e 32 per odontoiatria. La possibilità di informarsi su tutte è praticamente nulla. Inoltre, ancora poco è il tempo per poter confermare le scelte decise: la scadenza è confermata da bando il 25 luglio alle ore 15 (DOMANI).
La prima scelta è importante, essendo quella ove svolgerete il test. Ma con quali criteri optare per le successive?
Il primo parametro da considerare è la comodità. E’ facile raggiungere un ateneo da pendolare, se non è propria intenzione trasferirsi? Google Maps è l’applicazione ideale per scoprirlo. Molti aspiranti medici hanno sottovalutato questo aspetto e un posto scomodo da raggiungere per 6 anni può aumentare lo stress e ridurre il tempo utile allo studio.
A questo proposito, il consiglio è considerare quale primo criterio tutte le comodità che vi riguardano: seconde case, zie acquisite, nonni, scappatelle estive varie. Sconsigliato, invece, è anteporre il criterio basato sul prestigio dell’ateneo alla comodità per raggiungerlo. Inoltre, se un’università è considerata prestigiosa, la competizione per accedervi sarà maggiore.
Pertanto, al fine dell’indicazione delle scelte, bisogna considerare che ogni ateneo, da Nord a Sud, organizza corsi internati e seminari unici: se a Catanzaro il primo anno uno studente fa i prelievi, e alla Statale di Milano, invece, un altro il corso di suture, entrambi gli studenti a conclusione del corso sapranno fare entrambe le cose. In ogni ospedale ci saranno medici competenti che spenderanno il proprio tempo di loro spontanea volontà per spiegarvi la risonanza magnetica, e altri medici, sempre competenti, che però non lo faranno. Ciò che differenzia uno studente preparato da uno studente meno preparato non è l’ateneo, ma la volontà di imparare, di ritagliare il proprio tempo e di insistere perché qualsiasi medico trasmetta una parte delle proprie conoscenze.
Ultima questione controversa: odontoiatria sì o no? Odontoiatria può essere un buon piano B per coloro che non sono in posizione utile per medicina e hanno intenzione l’anno successivo di ritentare il test. Tuttavia, se siete convinti che non vi piace è consigliabile non metterla come scelta.
Pensate fin dove arriva la vostra voglia di studiare medicina e in base a questo optate per le vostre scelte.
Atenei, 71 possibilità: fai la tua scelta
L'estetica del sorriso una fissazione, il test un ostacolo.
Stefania Ambrogio, classe 1993, oggi studentessa di Odontoiatria.
Testbusters mi ha incoraggiata a dare il massimo al test e ancora oggi ci sono dentro, collaborando per la sezione di biologia.