Studiare Giurisprudenza in Bocconi

Se avete cliccato su questo articolo probabilmente siete interessati ad intraprendere un percorso di studi in giurisprudenza e state cercando di capire come orientarvi nella scelta dell’ateneo.  A Milano sono ben tre le università che, oltre alla Bocconi, offrono la possibilità di frequentare il corso di giurisprudenza – Statale, Bicocca e Cattolica – e da menzionare è sicuramente anche l’università di Pavia. Seppur ognuna delle alternative elencate sopra sia valida, è bene sottolineare che la Bocconi segue un percorso un po’ diverso rispetto a quello più tradizionale proposto dalle altre università.  Lo scopo di questo articolo, quindi, è proprio quello di mettere in luce le principali caratteristiche del corso di laurea magistrale in giurisprudenza (CLMG) della Bocconi e darvi qualche informazione – da studente a studente – che potrebbe esservi utile nella scelta.  Per inquadrare correttamente questo corso è necessario, prima di tutto, avere ben presente il contesto in cui ci troviamo: l’università Bocconi ha conquistato la propria fama per merito dei suoi storici insegnamenti in ambito economico e del suo stampo internazionale. Il corso di CLMG, quindi, si caratterizza per la presenza di esami di economia (in particolare nei primi due anni alcuni dei corsi sono Micro e Macroeconomia, Economia Aziendale e Bilancio) e una grande attenzione alla conoscenza delle lingue straniere (sono obbligatori gli esami di inglese e di una terza lingua a scelta, inoltre, alcuni insegnamenti, come European Law, sono impartiti in inglese).  Sempre per rimanere in tema esami, un’altra caratteristica che distingue il percorso di studi in Bocconi è la maggior presenza di esami scritti rispetto alla loro (sostanziale) assenza negli altri atenei di giurisprudenza. Qualcuno, probabilmente ancora molto legato all’idea dell’avvocato come “principe del foro”, potrebbe storcere il naso di fronte a questa peculiarità, ma si deve tenere conto del fatto che gli avvocati di oggi, specialmente in Italia, scrivono molto più di quanto parlino perciò è meglio cominciare a fare pratica il prima possibile. Proprio siccome Mamma Bocconi ci tiene a “far mettere le mani in pasta” ai propri studenti, sono diverse le opportunità che vengono fornite dall’università per aprirsi al mondo. La prima che mi viene in mente è sicuramente quella dell’esperienza all’estero, che viene declinata in tre diverse formule distinte per struttura, durata e mete in modo che ciascuno possa scegliere quella che più la/lo attrae. In secondo luogo, abbiamo le Moot Court che sono competizioni tra squadre di studenti di varie Università del mondo che si sfidano in dibattiti ad eliminazione di fronte a un collegio composto da giudici, avvocati e professori universitari. Come ultima attività, ma non per importanza, sono da citare anche le Legal Clinics attraverso cui gli studenti, affiancati da docenti e professionisti, offrono assistenza e orientamento su questioni di natura giuridica a coloro che lo richiedano presso gli sportelli legali. Si può capire quindi che l’idea del corso sia quella di formare figure professionali moderne, che abbiano soprattutto gli strumenti per affrontare una carriera in studi internazionali, imprese ma anche per intraprendere carriere più tradizionali (come quella notarile o in magistratura).  Questo tipo di formazione si dimostra essere molto apprezzato da imprese e studi legali, come dimostrano i numerosi eventi “osservatorio” organizzati da questi (eventi in cui i principali studi legali si presentano agli studenti del corso) e l’alto tasso di occupazione (il tempo di inserimento lavorativo medio è di 1 mese). Dulcis in fundo, le persone. Per quanto riguarda questo aspetto, mi toccherà attingere alla mia esperienza da studentessa del quarto anno perché purtroppo non esistono dati statistici, ma se ci fossero sono sicura dimostrerebbero che l’ambiente in cui vi calerete sarà fatto di compagni motivati, open-minded e stimolanti e di professori competenti, disponibili ed interessati al vostro coinvolgimento attivo.

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