Prezzi agevolati fino al 22 gennaio, ore 23:59! Approfittane subito e blocca il tuo posto.
4 dicembre 2024
Sei alle prese con la scelta del tuo percorso universitario? Stai pensando di iscriverti medicina ma non sai cosa succede dopo la laurea e come funziona il test di specializzazione?
Questo articolo fa proprio al caso tuo!
Sono passata anche io presso questi dubbi esistenziali e tra le cose che sentivo più spesso dalle persone che mi circondavano quando gli dicevo che volevo fare medicina, comparivano alcuni luoghi comuni quali “bisogna studiare tantissimo”, “non ti fa schifo il sangue?” e soprattutto “sei sicura? medicina dura 10 anni”.
“10 anni” mi chiedevo io? ma come, mica erano 6?
Sapevo che esisteva una cosa chiamata “specializzazione” che, a quanto pare, durava diversi anni, ma non mi ero mai fatta troppe domande. Avevo iniziato il mio percorso da studentessa di medicina immaginandomi la scuola di specialità come qualcosa di lontanissimo e misterioso. Oggi siamo qui per svelare alcuni di questi misteri, in particolare quelli riguardanti il funzionamento del concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione, il temuto Concorso SSM.
Dopo la laurea in medicina, si hanno diverse alternative: si può lavorare come medico di medicina generale (svolgendo alcuni lavori come sostituzioni dei medici di base, lavorare in RSA o presso i centri di raccolta sangue, fare certificati per le palestre e corsi di primo soccorso), oppure partecipare ad un concorso per accedere alla specializzazione.
Quest’ultimo è uno step obbligatorio se si vuole ad esempio lavorare in ospedale, dove vengono assunti soltanto medici specializzati in qualche branca della medicina o se si vuole aprire uno studio professionale privato da specialista.
Alla scuola di specializzazione si accede non con un colloquio, ma con un metodo ben noto ai medstudents: un test, il Concorso SSM.
Ebbene sì, il test di medicina non sarà l’unico del tuo percorso, per certi versi queste due prove si somigliano molto: il concorso di specializzazione in medicina infatti, così come il test di medicina, è un test a risposta multipla, a tempo, con assegnazione di punti se si indovina e penalità se si sbaglia e con una graduatoria nazionale alla fine della prova.
Si differenzia però un po’ da quest’ultimo perché esso è più lungo (ben 140 quesiti in 210 minuti) e perché va a toccare tutte le materie che si studiano durante medicina (cardiologia, dermatologia, ginecologia, chirurgia ecc..).
Il test SSM è indubbiamente impegnativo, in particolare lo è ottenere un punteggio tale da poter accedere alle scuole di specializzazione più richieste. Infatti, così come al test di medicina è più difficile accedere in certe città piuttosto che in altre, lo stesso discorso vale per il test di specialità.
Un’ulteriore differenza è rappresentata poi dalla complessità della graduatoria SSM: bisognerà indicare le preferenze tra le diverse città per medicina ed odontoiatria.
Si potranno inserire tutte le scelte delle facoltà di medicina, di odontoiatria, o entrambe nell’ordine che si preferisce: per il test SSM la cosa si fa più complessa, perché le diverse branche in cui specializzarsi sono tantissime (più di 50, di cui di alcune sicuramente non conoscerai nemmeno l’esistenza!) e ognuna di queste ha sede in diverse città: potenzialmente si possono inserire centinaia di voci tra le proprie preferenze come combinazioni tra le diverse specialità e le sue sedi.
Dopodiché, le assegnazioni seguiranno l’ordine di graduatoria: verrà accontentato chi ha il punteggio più alto, seguendo l’ordine delle sue preferenze (proprio lo stesso meccanismo della graduatoria del test di medicina). Non tutte quindi le scuole di specialità sono dunque così facili da raggiungere: se sei interessato a sapere quali sono le specialità più ambite e quelle meno gettonate ecco qui un articolo a riguardo del blog di Peer4Med!
Sfatiamo ora un famoso mito: che la media degli esami totalizzati durante la laurea in medicina sia essenziale per poter raggiungere la scuola di specializzazione che si desidera.
Questo non è vero, o meglio, lo è solo in parte. Infatti il grosso del punteggio (140/147 punti) è attribuibile alla performance ottenuta durante il test SSM vero e proprio.
La restante parte (7/147 punti) è determinata dai cosiddetti “punti curriculum”. Questi sono così suddivisi:
In graduatoria SSM comparirà poi il proprio punteggio del test SSM sommato ai punti curriculum.
Si capisce bene in questo modo che avere una media stellare ed un voto di laurea altissimo comunque non sarà la cosa più importante per la buona riuscita del Concorso SSM motivo in più per cercare di vivere serenamente il proprio percorso universitario, senza pensare che qualche voto sotto le aspettative possa determinare cambiamenti sfavorevoli per il proprio futuro!
Assolutamente NO! Il test SSM è unico e nazionale per tutte le specializzazioni, e vi possono partecipare tutti i medici laureati ed abilitati.
Si possono inserire tra le proprie preferenze anche tutte le oltre 50 specialità, nell’ordine che si preferisce, senza nessuna influenza esterna (ad esempio, del reparto dove si è svolta la tesi o altri fattori simili).
In realtà, è parecchio diffuso non avere le idee chiare all’inizio dell’università (e persino al sesto anno) su quello che si vorrebbe fare poi.
La bella notizia per gli indecisi è questa: a differenza del test di medicina in cui è richiesto di inserire le scelte prima di svolgere il test, qui il meccanismo è al rovescio.
Prima si svolge la prova e solo qualche settimana dopo si accede alla fase di scelta, garantendo ulteriore tempo per poter decidere la propria strada, anche in base all’esito del test stesso (che si scopre appena terminata la prova).
Perciò tranquilli: per decidere c’è tutto il tempo della laurea in medicina, e anche oltre.
Come già detto prima, il test è unico e rivolto a TUTTI i medici laureati, indistintamente dalla propria sede di laurea.
Il fatto di essere iscritti ad una facoltà privata di medicina (es: San Raffaele di Milano, Humanitas di Milano, Cattolica di Roma e Campus biomedico di Roma) non garantisce nessun tipo di bonus per quanto riguarda il concorso o la possibilità di ottenere un posto in una scuola di specialità.
Viceversa, per chi ha frequentato un’ università pubblica, sarà possibile concorrere per una borsa di specialità presso questi ospedali ospitanti università private, percependo il medesimo stipendio e senza sostanziali differenze.
Un’altra falsa credenza che aleggia tra le aule di medicina, è che per il test SSM bisogna rispolverare tutti i libri dei precedenti 6 anni e che vi sia una mole di studio immensa.
In parte è vero, ma l’approccio di studio è completamente diverso.
Innanzitutto le domande del triennio preclinico sono pressoché assenti in sede concorsuale, in secondo luogo non sarà necessario studiare dai libri come per gli esami universitari, bensì da fonti più schematiche, riassuntive e mirate al superamento del test, che sicuramente ridurranno notevolmente la mole di studio e renderanno possibile la preparazione dello stesso negli ultimi mesi prima della laurea.
È molto comune infatti che gli studenti di medicina inizino a prepararsi per il concorso nel secondo semestre dell’ultimo anno o comunque durante lo svolgimento del sesto anno: è difficile infatti riuscire a stare al passo con tutte le lezioni, esami e tirocini di per sé.
Iniziare a preparare il concorso durante gli anni precedenti al sesto risulta abbastanza difficile, e nemmeno troppo consigliato da parte di noi del team Peer4Med.
Semplicemente… riprovare!
Il concorso di specializzazione in medicina si può ritentare quante volte lo si desidera, senza un limite posto al numero di tentativi.
E c’è di più, lo può riprovare anche chi sta frequentando un’altra specialità qualora volesse cambiare, oppure chi si è già specializzato in qualcos’altro e vuole ottenere una seconda laurea specialistica.
Tra un tentativo e l’altro si può tranquillamente lavorare e anche qualora la prova non dovesse andare come sperato, non si corre certo il rischio di stare con le mani in mano.
È una domanda che si è posto chiunque ci sia passato, ma a cui non si può dare un’ univoca risposta.
Ognuno trova il suo modo strada facendo, spesso anche guidato da corsi e risorse di cui però è presto per parlare, se sei ancora nel pieno del tuo percorso universitario.
Per il momento mi sento soltanto di consigliarti di prepararti al meglio durante lo studio per gli esami universitari di medicina: avere una buona preparazione in vista di SSM farà molto comodo e aiuterà notevolmente nel partire da solide basi.
Oltre a questo sento soltanto di dirti di goderti questi anni di medicina, cercando di essere curioso/a ed esplorare ciò che la tua università ti potrà offrire, per poter arrivare al test ssm motivato e con vero interesse per una o più delle specialità a disposizione. Un grande in bocca al lupo!
Introduzione
Dopo la laurea in medicina si può subito lavorare?
Come si accedere alla scuola di specializzazione?
La media degli esami conta per il test di specializzazione?
Bisogna avere le idee chiare sulla specializzazione che si vuole intraprendere già dall’inizio del percorso universitario?
Come funziona il test di specialità per chi si è laureato in università private?
Come bisogna studiare per SSM e quando bisogna iniziare a studiare?
Cosa fare se si fallisce il test di specializzazione?
Ma quindi come si fa a superare il test di specializzazione?
Scuola di specializzazione: cos'è e come funziona
Quanto costa la scuola di specializzazione? Cosa si fa durante la scuola di specializzazione? Quando guadagna uno specializzando in medicina?
15 gennaio 2025
31 minuti di lettura
Continua a leggere
Tutto quello che puoi fare dopo una laurea in medicina
Cosa posso fare dopo la laurea in medicina?
13 dicembre 2024
9 minuti di lettura
Continua a leggere