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20 novembre 2024
4 minuti di lettura
Dal 2025, il percorso per accedere a Medicina potrebbe cambiare,come vi abbiamo raccontato in tante stories, live e articoli.
Il principale sostituto del classico test d’ingresso è il semestre filtro, ad accesso libero.
Sebbene ancora non abbiamo tutti i dettagli che ci servono per delineare con precisione in cosa consisterà, sappiamo che durante questo periodo, gli studenti dovranno sostenere esami per accumulare crediti formativi, i quali andranno a formare una graduatoria nazionale.
Il numero chiuso di fatto non scomparirà, ma sarà applicato alla fine del semestre, garantendo l’accesso ai migliori.
L’obiettivo di questa riforma? Rendere il sistema più equo e meno legato al fattore fortuna, spesso associato ai test a risposta multipla.
Tuttavia, questa nuova regolamentazione porta con sé nuove sfide, soprattutto per quanto riguarda l’uniformità dei criteri di valutazione tra i diversi atenei.
Per rimanere sempre aggiornati su questa riforma, consulta il nostro articolo dedicato sul blog di Testbusters: Come sarà il test di Medicina 2025?
Una delle principali criticità riguarda le differenze nella modalità di valutazione degli esami sostenuti nel semestre comune. Ogni università ha i suoi criteri, i suoi docenti e le sue scale di votazione. Questo potrebbe creare disparità significative nella graduatoria finale.
Un esempio? Un esame di Biologia potrebbe essere molto più severo in un’università rispetto a un’altra, influenzando così la posizione degli studenti in graduatoria. Il rischio è che il sistema, invece di essere più equo, finisca per amplificare le differenze tra atenei.
A questo si aggiunge il pericolo che le università più rigorose penalizzino i propri studenti rispetto ad atenei con criteri di valutazione più generosi. Il risultato? La graduatoria nazionale rischia di essere meno equa di quanto previsto dalla riforma stessa.
Per evitare queste disuguaglianze, si potrebbero adottare linee guida nazionali che standardizzino la valutazione degli esami, formando i docenti sui criteri condivisi. Un’altra proposta è quella di introdurre un esame finale centralizzato, che valga per tutti gli studenti al termine del semestre. Questo esame fungerebbe da punto di confronto oggettivo, riducendo l’impatto delle differenze tra atenei.
Tuttavia, c’è un altro punto critico: gli studenti saranno in grado di gestire la mole di studio richiesta durante il semestre comune? Con esami ravvicinati e un ritmo incalzante, la preparazione diventa ancora più cruciale.
Distrazione dagli studi scolastici Gli studenti dell’ultimo anno delle superiori, già alle prese con l’esame di maturità, saranno costretti a dedicare tempo ed energie extra alla preparazione per un semestre che deciderà il loro futuro. Questo li obbligherà a sottrarre attenzione ai programmi scolastici, con il rischio di compromettere sia il loro percorso di studio che la preparazione al nuovo sistema di selezione.
Competizione esasperata e selettiva Gli iscritti al primo semestre si troveranno immersi in una competizione selvaggia: circa l’80% degli studenti sarà escluso, non necessariamente per mancanza di capacità o impegno, ma semplicemente perché meno meritevoli rispetto agli altri. Una selezione che potrebbe sembrare più equa, ma che nei fatti rischia di essere altrettanto spietata.
Sovraffollamento e mancanza di strutture adeguate Un numero così elevato di studenti che accedono al primo semestre potrebbe intasare gli atenei, che non hanno ancora avuto il tempo di adeguarsi alla riforma. Laboratori, aule e risorse potrebbero rivelarsi insufficienti, creando un ambiente di studio ancora più stressante e disorganizzato. Ne avevamo parlato anche qui, nel nostro articolo specifico.
Mancanza di dialogo con i protagonisti del settore L’ANDU, Associazione Nazionale Docenti Universitari denuncia una grave carenza di confronto nel processo decisionale di questa riforma. Non sono stati coinvolti attori fondamentali come il sindacato dei medici, gli studenti, l’ANDU stessa, la CRUI e neanche esperti che potrebbero analizzare le criticità emerse dal modello francese, a cui questa riforma sembra ispirarsi.
Ignorare queste voci significa rischiare di ripetere errori già commessi altrove nell’ambito dell’istruzione.
La nuova modalità di accesso non elimina le difficoltà, ma le trasforma.
È da tanto tempo che si parla di abolizione del test e altro, ma come ti abbiamo spiegato in questo articolo ,è davvero difficile che per l'ambito medico sanitario si finisca con l'eliminare la selezione, che sia all’inizio oppure alla fine.
Quello che rimarrà sempre fondamentale, cambiamento e riforme a parte, sarà sempre studiare e prepararsi cercando di concentrarsi sul costruire solide basi per sostenere qualsiasi tipologia di prova o selezione.
E qui entriamo in gioco noi di Testbusters. Con i nostri corsi, puoi costruire una preparazione completa e mirata per eccellere sia durante il semestre comune che negli eventuali esami centralizzati. Lezioni specifiche, simulazioni realistiche e un metodo che ha già aiutato migliaia di studenti come te.
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Introduzione
Il numero chiuso non verrà abolito
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Cosa si potrebbe fare per risolvere il problema
Tutte le altre problematiche del semestre filtro
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Possibili Novità sul Test di Medicina 2025
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