Test d’ammissione a medicina: quando e perché è nato?

Ogni anno, come da copione, il test d’ammissione alle facoltà di Medicina e Odontoiatria, e l’aura di mistero che lo circonda, è l’argomento che più tiene banco fra i liceali, intenzionati ad intraprendere il cammino per diventare medici. Ma da dove nasce l’idea del numero chiuso per queste facoltà e per molte altre? Ecco un po’ di storia (in fondo potrebbe sempre essere utile per le domande di cultura generale). La facoltà di Medicina era storicamente prerogativa dei ceti più elevati della popolazione: fino al 1923 potevano accedervi soltanto coloro che avevano frequentato il liceo classico, dopo quella data furono ammessi anche quelli dello scientifico. Il grande passo fu fatto l’11 dicembre del 1969, quando l’ingresso alla facoltà venne garantito a tutti i possessori di un diploma di maturità. Tuttavia l’accesso libero aveva provocato, negli anni, un aumento spropositato del numero di medici rispetto alla richiesta effettiva di personale. La situazione cambiò nella seconda metà degli anni ’80, quando l’Unione Europea pose l’accento sulla necessità di assicurare, in tutti i paesi membri, un certo standard qualitativo dell’istruzione universitaria. La risposta spontanea di alcuni atenei alle direttive europee fu proprio l’introduzione di un test d’ingresso e, quindi, del numero chiuso, tramite decreti rettoriali. Infatti, troppi studenti iscritti alla stessa facoltà non garantivano che i laureati trovassero facilmente un posto di lavoro e ciò abbassava le statistiche riguardanti la qualità della formazione offerta dagli atenei italiani. La prima decisione ufficiale si ebbe nel 1987, quando venne introdotto il decreto ministeriale elaborato dal ministro Ortensio Zecchino. Esso sanciva l’introduzione del numero chiuso per buona parte delle facoltà a carattere scientifico (ma anche per altre, ad esempio architettura), in relazione alla capacità delle strutture di ospitare gli studenti, alla disponibilità dei professori e alla possibilità di svolgere laboratori e lezioni didattiche a piccoli gruppi. Il decreto divenne legge il 2 agosto del ’99, dopo gli iniziali dubbi sulla sua costituzionalità. Da allora il test ha subito una serie di cambiamenti, ma non è mai stato abolito. Anche quest’anno è un gran parlare delle modifiche al test, che sembrano inevitabili, ma non si parla di togliere il numero chiuso: perciò, il lupo potrà pure perdere il pelo, ma non il vizio. L’introduzione del numero chiuso alle facoltà scientifiche, ha ormai una storia non più così recente, nonostante permangano dubbi e perplessità che, puntualmente, si ripresentano ogni anno.

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