Semestre Filtro 2025: Correzione Commentata del Test del Secondo Appello

11 dicembre 2025

5 minuti di lettura

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Indice dell'articolo

Introduzione

Chimica

Fisica

Biologia

Considerazioni finali

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Introduzione

Ieri si è tenuto il secondo appello del Semestre Filtro: un percorso intenso, fatto di studio matto e disperato, ansie ed incertezze. La domanda che tutti si pongono adesso, però, è una sola: il secondo appello del Semestre Filtro è stato più semplice del primo? 

Ora che l’esame è passato, bisogna aspettare la pubblicazione delle soluzioni ufficiali, ma nel frattempo abbiamo elaborato una nostra analisi completa anche per questo secondo appello: non solo le risposte che riteniamo corrette, ma anche una lettura critica della struttura della prova e del livello di difficoltà delle domande dei tre test. 

Puoi leggere qui la nostra correzione commentata del secondo appello del Semestre Filtro, con spiegazioni e approfondimenti per aiutarti a capire meglio ogni quesito.

Se ti sei pers* la nostra correzione commentata del primo appello, puoi trovarla qui.

Chimica

Livello del test

Il livello generale del test di Chimica è risultato medio-facile. Rispetto alla prima sessione, molte domande classificate come “facili” si sono rivelate ancora più immediate, ad esempio la domanda sulla formula del cloruro di sodio. Non erano presenti domande realmente difficili: il picco di complessità si limita a 3-4 quesiti di livello medio, e non era presente nessun quesito paragonabile, per complessità, alla domanda di bilanciamento del primo appello. 

Cosa veniva richiesto

Anche questa volta, il test ha privilegiato: 

  • definizioni
  • applicazioni semplici di formule 
  • concetti di base del syllabus, senza sconfinare in calcoli complessi o argomenti avanzati

Tra gli argomenti richiesti troviamo: 

  • definizione di idrolisi
  • calcolo del pH da concentrazione 
  • definizione di effetto ione comune 
  • definizione di redox (con risposta praticamente guidata dal testo)
  • due quesiti sugli isotopi (cosa sono e cosa cambia nel nucleo)
  • numero di ossidazione 
  • definizione di acido secondo Brønsted
  • energia di attivazione
  • domanda sul glicogeno (ripetuta in due forme) 
  • quesito potenzialmente ambiguo sulla struttura dell’etene dovuta alla presenza del doppio legame

È dunque evidente la volontà di verificare soprattutto la padronanza dei concetti fondamentali, senza introdurre ostacoli quantitativi o richieste fuori syllabus.

Domande più ragionate

Rispetto al resto del test, alcuni quesiti richiedevano un minimo di ragionamento, pur mantenendosi su difficoltà media.

In particolare: 

  • la serie di domande sugli isotopi, riproposte in due modalità
  • la domanda sulla struttura dell’etene, dove l’ambiguità poteva generare incertezze
  • alcuni punti di chimica generale (ad esempio l’energia di attivazione o il numero di ossidazione) che richiedevano di collegare definizioni e interpretazione. 

Tuttavia, nessun quesito richiedeva calcoli articolati o passaggi logici complessi.

Distribuzione degli argomenti 

La ripartizione dei quesiti rispetto ai capitoli del syllabus è abbastanza equilibrata e simile a quella della prima sessione, con alcune variazioni significative: 

  • Struttura dell’atomo, tavola periodica, legami chimici: 4 domande (5 nella 1ª sessione)
  • Stati di aggregazione e termodinamica: 3 domande (1 nella 1ª sessione)
  • Miscele, soluzioni e colligative: 3 domande (3 nella 1ª sessione)
  • Reazioni chimiche, cinetica ed equilibrio: 3 domande (2 nella 1ª sessione)
  • Acidi, basi, pH, tamponi, redox, elettrochimica: 9 domande (6 nella 1ª sessione)
  • Chimica organica – idrocarburi e derivati: 2 domande (4 nella 1ª sessione)
  • Gruppi funzionali e isomeria: 2 domande (1 nella 1ª sessione)
  • Biomolecole: 5 domande (9 nella 1ª sessione)

In totale, la chimica organica è risultata poco rappresentata (solo 4 domande complessive tra capitoli 6 e 7), mentre aumentano lievemente i quesiti sul capitolo 5 (acidi/basi e redox) e diminuiscono quelli sul Capitolo 8 (biomolecole), che risultano ancora più semplici rispetto al primo appello. 

Conclusione Chimica

Il secondo appello di Chimica conferma un’impostazione orientata alla valutazione dei fondamentali, con un livello complessivo più accessibile rispetto alla prima sessione. Assenti i quesiti realmente complessi, il test si basa soprattutto su definizioni, riconoscimento di concetti e applicazione diretta di formule note. La distribuzione degli argomenti rimane simile a quella precedente, con un peso maggiore ai temi acidità/basicità e redox e una diminuzione delle domande di chimica organica e biomolecole.

Fisica

Livello del test

Dalla correzione è emerso un livello medio/medio-difficile, leggermente più complesso rispetto alla prova di novembre. La tipologia degli esercizi rimane molto simile a quella del primo appello, e ciò era prevedibile considerando che la graduatoria è unica, lasciando poco spazio a variazioni sostanziali nella difficoltà. 

Il test richiedeva principalmente la padronanza delle basi della fisica classica: formule fondamentali, principi essenziali e ragionamento fisico di base. Pur avendo un syllabus più ampio e dettagliato ( tipico di un corso universitario), la difficoltà effettiva rimane paragonabile a quella di un test d’ingresso, senza necessità di conoscere approfondimenti complessi o aspetti avanzati dei vari capitoli. 

Cosa veniva richiesto

L’impianto del test mostrava una forte prevalenza di:

  • domande teoriche, sia a completamento sia a scelta multipla
  • problemi di calcolo semplici, risolvibili nella quasi totalità in un unico passaggio
  • quesiti che richiedevano ragionamento sulla formula, più che calcoli articolati

Tra gli argomenti troviamo: 

  • unità di misura e conversioni
  • dinamica e cinematica (minimamente rappresentate)
  • più quesiti basati sulla legge di Archimede
  • trasformazioni termodinamiche
  • scala dei decibel, introdotta solo in questa sessione
  • descrizione delle linee di campo magnetico esercizi su onde meccaniche, fluidi, elettricità e magnetismo

Inoltre, è stato rilevato:

  • un quesito con due opzioni di risposta identiche e corrette, che può aver generato confusione
  • un errore di battitura (“temini” al posto di “termini”)
  • una domanda a completamento con possibili ambiguità nelle opzioni accettabili

Domande più ragionate

Pur non essendo presente un alto livello di complessità, diversi quesiti richiedevano interpretazione o attenzione ai dettagli:

  • le tre domande legate all’applicazione della legge di Archimede, simili tra loro
  • due quesiti sulla scala dei decibel, completamente assenti nel primo appello
  • le domande sulle trasformazioni termodinamiche
  • le conversioni tra unità di misura di velocità e accelerazione
  • l’esercizio sulle linee di campo magnetico, non univoco nel completamento

Queste domande, pur non difficili, richiedevano ragionamento fisico più che memorizzazione meccanica.

Distribuzione degli argomenti 

Rispetto alla prova precedente, la distribuzione risulta meno equilibrata, con una vera e propria inversione tra meccanica e termodinamica:

  • Introduzione ai metodi della fisica: 5 domande
  • Meccanica: 3 domande (1 dinamica, 2 cinematica)
  • Meccanica dei fluidi: 5 domande
  • Onde meccaniche: 5 domande
  • Termodinamica: 6 domande
  • Elettricità e magnetismo: 5 domande
  • Radiazioni elettromagnetiche: 2 domande

A differenza dell'appello del 20 novembre, dove la meccanica dominava (6 domande) e la termodinamica era minoritaria (3 domande), in questo secondo appello i ruoli si invertono.

Si osserva inoltre una forte ripetitività di alcuni temi (Archimede, decibel, trasformazioni termodinamiche), probabilmente dovuta al tentativo di mantenere la difficoltà uniforme senza introdurre esercizi troppo articolati.

Conclusione Fisica

Il secondo appello di Fisica si conferma un test orientato alle basi della disciplina, con livello leggermente più alto rispetto alla sessione precedente ma comunque lontano dalla complessità che ci si aspetterebbe da un esame universitario completo. La prevalenza di domande teoriche, i problemi risolvibili con un singolo passaggio e la ripetitività di alcuni temi confermano l’impostazione “da ingresso”, più che da verifica approfondita del syllabus.

La distribuzione degli argomenti risulta meno omogenea, con forte peso della termodinamica e minor spazio alla meccanica. Solo alcuni piccoli errori formali e un caso di doppia risposta corretta rappresentano elementi critici della prova, ma non alterano il quadro generale.

Biologia

Livello generale 

Il livello del test di Biologia può essere complessivamente considerato medio. La prova alterna quesiti molto semplici, centrati sui fondamenti della biologia molecolare, a domande che richiedono invece una conoscenza più approfondita di processi biochimici e biomolecolari.

Non sono presenti domande in stile “Cambridge”, né esercizi di genetica strutturata, ma viene riproposto il classico esercizio di calcolo sul numero di cromosomi omologhi a partire dal numero di cromatidi.

Cosa veniva richiesto

Le domande del test coprono un ampio spettro di contenuti, pur risultando sbilanciate verso certe aree. Venivano richieste: 

  • conoscenze di organizzazione cellulare, biogenesi e funzioni degli organuli 
  • aspetti chiave del flusso dell’informazione genetica (trascrizione, traduzione, maturazione dell’RNA) 
  • elementi di regolazione epigenetica
  • principi di replicazione, riparazione del DNA, fattori di trascrizione e complessi proteici
  • processi di segnalazione cellulare, interazioni cellula-ambiente e vie di trasduzione 
  • meccanismi di proliferazione e sopravvivenza cellulare

Le domande a completamento mostravano una difficoltà molto variabile: alcuni quesiti erano impegnativi (come quelli su TFIIH o sul dominio coiled-coil), altri erano diretti e un caso risultava, di fatto, un vero/falso mascherato. 

Le domande a scelta multipla erano generalmente chiare e non richiedevano uno studio eccessivamente approfondito, con l’eccezione di quella sul coefficiente di sedimentazione dei ribosomi, più specifica rispetto alle altre.

Domande più ragionate

Il test conteneva alcune domande che richiedevano un buon livello di comprensione più che mera memoria:

  • quesiti sul flusso dell’informazione genetica, che implicano collegamenti tra processi diversi
  • domande sulle fasi della meiosi o sulla struttura della cromatina, già viste nella sessione precedente ma sempre concettualmente dense
  • esercizi relativi alla regolazione della trascrizione e ai complessi proteici coinvolti

Erano presenti anche un paio di domande ambigue: in un caso il testo risultava impreciso, in un altro non era presente una risposta completamente corretta.

Distribuzione degli argomenti

La distribuzione dei quesiti tra le unità didattiche risulta solo parzialmente allineata ai CFU; la prova è infatti sbilanciata verso i capitoli 5, 3 e 6. L’unità dedicata alla genetica (storicamente molto rappresentata) risulta questa volta la meno trattata. 

  • Basi dell’organizzazione biologica e molecolare della vita: 2 domande
  • Meccanismi di trasmissione e controllo dell’informazione genetica ed epigenetica: 2 domande
  • Flusso dell’informazione: 8 domande
  • Trasmissione e controllo dei caratteri selvatici e mutati: 1 domanda
  • Strutture cellulari, biogenesi, morfologia e funzioni: 9 domande
  • Cellula e ambiente, segnalazione cellulare, trasduzione del segnale: 5 domande
  • Controllo della proliferazione e sopravvivenza cellulare: 4 domande.

E’ evidente la notevole presenza di quesiti sulle strutture cellulari e sul flusso dell’informazione, mentre la genetica mendeliana e la genetica strutturata rimangono marginali. 

Conclusione Biologia 

Complessivamente, il test risulta coerente con il Syllabus, pur con una distribuzione degli argomenti non pienamente allineata ai CFU delle diverse unità didattiche. La difficoltà è variabile: alcune domande sono estremamente intuitive, mentre altre risultano più tecniche e richiedono uno studio più dettagliato. La presenza di quesiti molto simili a quelli della sessione precedente e la ricorrenza degli stessi nuclei concettuali contribuiscono alla percezione di ripetitività, suggerendo che il focus della prova rimanga centrato su temi che si ripetono di anno in anno. 

Considerazioni finali

Il test del secondo appello si presenta come coerente, seguendo fedelmente il syllabus, e lineare, senza picchi di difficoltà eccessivi. La difficoltà complessiva appare ben calibrata, con un buon equilibrio tra quesiti semplici e domande di livello medio che richiedono ragionamento e comprensione dei concetti fondamentali.

È importante notare che alcune domande risultano molto simili a quelle già presenti nella sessione precedente, suggerendo una certa continuità nella scelta dei temi e una ripetitività nei nuclei concettuali considerati centrali

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