Test di Medicina 2020: parliamo con Simone, primo classificato su Torino

Il primatista della Mole: “Il livello è alto, continuate a migliorarvi” La passione per le materie scientifiche, l’aspirazione per una professione che già fin da piccolo aveva avuto modo di scrutare da vicino e una sana competizione. Sono questi gli ingredienti che hanno portato Simone Bellino a provare il test di ammissione a Medicina e Odontoiatria, nel 2020. Nella prova è riuscito ad ottenere un punteggio di 57,9 che gli ha permesso di guadagnare la prima posizione dell’Ateneo di Torino e la 1135esima nella graduatoria nazionale italiana. Oggi Simone studia Odontoiatria presso l’Università degli Studi di Torino.

Ciao Simone! È un piacere averti qui per questa intervista, congratulazioni. Raccontaci un po’ di te, cosa ti piace fare nel tempo libero? Hai delle passioni di cui vuoi parlarci?

Grazie a voi, è un piacere. Mi definisco un grande appassionato di storia e filosofia; sono le mie letture preferite. Saltuariamente gioco invece a calcio. Fino a qualche tempo fa giocavo a calcio a 5 semi professionistico poi ho dovuto mollare per via della scuola. Diciamo che non ero proprio uno studente modello durante i cinque anni di classico. Mi è dispiaciuto lasciare il calcio, ma d’altronde mi avrebbe occupato troppo tempo.

Cinque anni di liceo classico e poi un percorso profondamente scientifico. Cosa è scattato?

Allora, la scelta del classico, come per ogni studente d’Italia, è stata fatta dopo la terza media. A quell’età è difficile sapere cosa davvero si vorrà fare. Di conseguenza, ho optato per questo tipo di liceo perché lo vedevo come il percorso che mi avrebbe lasciato più possibilità di scelta una volta terminato. Mi è servito per capire veramente cosa volevo fare. Le materie scientifiche mi appassionavano, ma tra le possibili scelte c’erano anche Giurisprudenza e Scienze politiche… ammiro chi sa già cosa vuole fare della propria vita (ride ndr). La passione per l’odontotecnica arriva da mio padre. Da piccolo, dopo scuola, andavo spesso nel suo laboratorio. Facevo i compiti e poi lo guardavo lavorare.

Dai compiti nel laboratorio di papà alla preparazione per il test di Medicina. Quando hai iniziato a studiare?

Seriamente o per finta? No, dai, diciamo che in ottica test ho iniziato a fine Luglio dopo la settimana di Teoria del vostro corso. In realtà già durante i giorni del corso, quando tornavo a casa, avevo preso l’abitudine di riguardare quanto fatto a lezione. Come dicevo, lo studio vero e proprio è iniziato dopo la prima parte del corso fino a fine Agosto quando poi ho seguito il modulo di Pratica e Rifinitura. Mi alzavo alle otto tutti i giorni e chiudevo i libri prima di andare a dormire.

Insomma eri diventato una vera “macchina” da test. Come ti sei organizzato?

Sono partito da biologia, la materia più corposa a mio avviso. In una decina di giorni sono riuscito a terminare tutti gli argomenti dopodiché sono passato a chimica. Gran parte del programma lo avevo affrontato al liceo, ma non ricordavo un granché. Fisica e matematica le ho lasciate un po’ da parte, sono materie che proprio non riesco a digerire. Infatti al test non ho fatto un gran punteggio. Cultura generale e logica sono particolari, o sai oppure non sai. Per logica più che studiare è importante fare tanti esercizi e simulazioni. A giocare un ruolo primario il giorno della prova è anche l’emozione.

Sei arrivato da solo alla prossima domanda. Come ti sentivi quel giorno?

Non è semplice riuscire a stare tranquilli. L’ansia c’è, penso sia importante impedirle di prendere il sopravvento e condizionare un risultato per cui hai messo un sacco di impegno. La cosa migliore è cercare di scherzarci sopra, prenderla anche con un po’ di ironia. La mattina del test mi sono trovato per un caffè con alcune persone che avevo conosciuto durante il corso. Tra una domanda e l’altra, che ci facevamo per provare a ripassare, ci si prendeva in giro. Smorzare la tensione permette di sopportare meglio l’ansia. Fossi stato da solo, forse, mi avrebbe assalito. Inoltre non puoi pensare di arrivare al test e sapere tutto, è uno stress inutile. Fortunatamente è una prova a risposte chiuse e non un orale.

Eh già! Senti che il corso ti abbia aiutato? E’ cambiato qualcosa nell’approccio?

Non saprei dirti, nel mio caso il corso è servito per realizzare che al mio fianco, nella mia aula e in generale nella mia città, c’erano tante persone molto preparate. Questo mi ha spinto a fare meglio, a puntare verso un continuo miglioramento. Possiamo chiamarla competizione, ma nel senso buono del termine. Diciamo che ti fa prendere la preparazione molto sul serio. Devi riuscire ad avere il maggior numero di possibilità di entrare perchè il livello è altissimo. Questo aspetto del vostro corso, unito alla parte finale di Pratica e Rifinitura, è quello che più mi è servito. Fare ogni giorno domande, esercizi e simulazioni è un allenamento costante, ti da quella spinta in più che permette di ottenere un punteggio maggiore. Inoltre ho apprezzato potere condividere molti momenti, anche extra corso durante le pause, con i vostri docenti. Oltre all’aiuto didattico è un aiuto umano. Hai la possibilità di confrontarti con loro e imparare dalle loro esperienze, anche dai loro fallimenti. Per me questo percorso di preparazione è stata un’esperienza… una grande esperienza di vita che mi porterò dietro.

Belle parole, davvero. La tua posizione ti concede un bel privilegio caro Simone: cosa consigli a chi sosterrà quest’anno il test di ammissione?

Non prendetela come una gran “leccata” di bip… le ho detto di fare il vostro corso. Testbusters mi ha permesso di conoscere altre persone che mi hanno “accompagnato” fino al giorno del test, mi ha dato quella consapevolezza del livello generale che forse, se non l’avessi avuta, non mi avrebbe spinto a cercare un continuo miglioramento di cui parlavamo prima e infine il corso ha permesso di affinare la pratica. Punteggio buono o no, credo che in ogni caso un’esperienza così sia di aiuto a chiunque. Un continuo confronto con persone tue pari per affrontare un grande obiettivo comune, una prova della tua vita.

Siamo contenti di avere fatto parte di questa tua grande esperienza e di averti lasciato un positivo ricordo del nostro corso. La tua storia sarà una “bussola” per tante persone che seguiranno le tue orme. Grazie ancora Simone e in bocca al lupo!

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