Pillole didattiche

Come sarà il test di medicina 2025: novità, calendario, preparazione
Test di Medicina 2025

Come sarà il test di medicina 2025: novità, calendario, preparazione

Dinamiche, materie e struttura del semestre filtro per l'ingresso a medicina 2025 È finalmente uscito il decreto attuativo sul nuovo test di ammissione Medicina 2025. Le novità riguardano: le caratteristiche degli esami che si terranno a fine anno, con specifiche su materie, durata e punteggio, il funzionamento della graduatoria nazionale e la possibilità di usare i crediti acquisiti per accedere a un'ampia lista di corsi affini.  Vengono inoltre chiarite le modalità di iscrizione tramite Universitaly e i compiti organizzativi delle università, che dovranno adattarsi a questo semestre filtro e al futuro riconoscimento dei crediti, segnando un cambiamento significativo per tutti gli aspiranti medici. Mancano, invece, informazioni sui Syllabus, sulla formazione della graduatoria di merito e sull'apertura delle iscrizioni per l'immatricolazione al Semestre Filtro. Chi coinvolge il nuovo test medicina 2025 Il nuovo sistema di accesso tramite "semestre filtro" si applica a: Studenti italiani e dell’Unione Europea. Studenti non UE residenti in Italia (ai sensi dell’art. 39, co. 5 del D.lgs. 286/1998). Studenti non UE residenti all’estero. A chi NON si applica (per l'A.A. 2025/2026): Corsi in lingua inglese (come IMAT). Università non statali (private): saranno regolamentate successivamente con decreti specifici. Accademie militari e allievi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Come funziona l'accesso a Medicina nel 2025 (semestre filtro) A partire dall'anno accademico 2025/2026, l'accesso a Medicina non avverrà più tramite il tradizionale test d'ingresso, bensì attraverso un "semestre filtro" iniziale a iscrizione libera, in vista di un secondo semestre a numero chiuso. Gli studenti potranno immatricolarsi liberamente a questo primo semestre, le cui attività formative inizieranno di norma il 1° settembre e si concluderanno entro il 30 novembre. Durante questo periodo, sosterranno specifici esami su materie fondamentali che determineranno una graduatoria unica nazionale. Il numero chiuso a Medicina verrà eliminato? Solo chi rientrerà nei posti disponibili, il cui numero rimarrà programmato a livello nazionale, potrà accedere al secondo semestre del corso di laurea. Le previsioni più recenti suggeriscono una cifra di circa 20.000 posti per Medicina e Chirurgia, un possibile aumento in linea con l'obiettivo di formare più medici, sebbene questa cifra sia da confermare ufficialmente con i prossimi decreti.  Per chi non supererà la selezione, sarà possibile utilizzare i crediti acquisiti per proseguire gli studi in corsi affini, garantendo così una valorizzazione del percorso intrapreso. Quali materie saranno richieste dopo il semestre filtro di Medicina Durante il semestre filtro, si frequentano tre materie scientifiche fondamentali: chimica e propedeutica biochimica; fisica; biologia. Ognuna di queste materie vale 6 Crediti Formativi Universitari (CFU). È importante sottolineare che le lezioni sono obbligatorie e le università dovranno garantire il controllo delle presenze degli studenti alle attività didattiche, in linea con le direttive europee (2005/36/CE e 2013/55/UE). Con apposito decreto, il Ministro provvederà a nominare due commissioni di esperti: una incaricata di predisporre i Syllabus relativi ai programmi degli insegnamenti e l'altra di definire le prove di esame. Queste commissioni, composte da professori universitari, garantiranno la coerenza e la qualità delle prove, assicurando il rispetto degli obblighi di riservatezza. Come funzionano gli esami del semestre filtro (Test Nazionale) Alla fine del semestre filtro si sosterranno esami uguali in tutta Italia, nelle stesse date e orari, tra la seconda metà di novembre e la prima di dicembre. Caratteristiche di ogni prova: Domande: ogni prova conterrà 31 domande, di cui 15 a scelta multipla (con cinque opzioni di risposta) e 16 a completamento (a risposta aperta). Durata: i candidati avranno a disposizione 45 minuti per materia. Sono previsti 15 minuti di pausa tra una prova e l'altra. Punteggio: il sistema di assegnazione del punteggio sarà: +1 per ogni risposta esatta 0 per ogni risposta omessa –0,25 per ogni risposta sbagliata Il punteggio massimo totale raggiungibile per l'insieme delle tre prove è di 93 punti. Punteggio minimo per risultare idoneo al test di Medicina 2025: solo chi ottiene un punteggio di almeno 18/30 in tutte e tre le prove accederà alla graduatoria nazionale di merito; in base alla posizione ottenuta in graduatoria, ogni studente sarà assegnato a una delle sedi universitarie che ha scelto per il secondo semestre; sarà possibile ripetere ciascun esame fino a 2 volte, con almeno due settimane di intervallo tra un tentativo e l'altro. Come iscriversi al test di Medicina 2025-2026 L’iscrizione al semestre filtro avverrà esclusivamente sul portale ufficiale www.universitaly.it. Le date esatte di apertura e chiusura della procedura saranno definite con apposito decreto ministeriale, ma le previsioni indicano un termine entro luglio 2025. Durante la registrazione, lo studente dovrà: fornire i dati anagrafici obbligatori e accettare l'informativa privacy (le comunicazioni ministeriali avverranno tramite l'email fornita); scegliere la Classe di Laurea Magistrale a Ciclo Unico per cui intende concorrere: Medicina (LM-41), Odontoiatria (LM-46), o Veterinaria (LM-42); Indicare la sede universitaria in cui intende frequentare il semestre filtro; Selezionare almeno 10 sedi dove desidera proseguire al secondo semestre in caso di ammissione. La prima sede indicata deve coincidere con quella del semestre filtro; scegliere un corso di laurea affine di riserva (ad esempio, Biologia, Biotecnologie, Farmacia, ecc) e indicare almeno 10 sedi preferite anche per questo percorso; inserire eventuali dati relativi a disabilità, DSA, ISEE/ISPE o esami universitari già sostenuti; pagare un contributo forfettario e concludere la procedura con un codice univoco fornito dal portale. Sarà possibile iscriversi anche a un corso universitario aggiuntivo non affine, come Economia, Ingegneria, Giurisprudenza, ecc., in parallelo al semestre filtro. Cosa fare se non si supera il test di Medicina Se non si rientra nella graduatoria per Medicina, o si rifiuta il voto ottenuto nel semestre filtro, esistono diverse alternative concrete per non vanificare il percorso intrapreso: proseguire nel corso affine: lo studente potrà proseguire gli studi nel corso affine indicato al momento dell'iscrizione. I CFU del semestre filtro (pari a 18 CFU, 6 per ogni esame superato) verranno riconosciuti, e l'iscrizione a questo corso affine sarà gratuita (senza obbligo di frequenza nel primo semestre del corso affine); tentare negli anni successivi: è possibile ritentare la selezione negli anni successivi. La normativa attuale prevede che il semestre filtro possa essere tentato per un massimo di tre volte nel corso della propria carriera universitaria, anche in anni non consecutivi; iscriversi ad altri corsi: si può valutare l'iscrizione ad altri corsi universitari, se ci sono posti disponibili e in base ai requisiti di accesso specifici. Quali sono i corsi affini (Il Tuo "Piano B") I corsi affini sono percorsi universitari scientifici che fungono da "piano B" strategico se non si riesce ad accedere direttamente a Medicina. L'iscrizione a questi corsi è gratuita per chi proviene dal semestre filtro e avviene in sovrannumero (fino al 20% dei posti disponibili). Per l'anno accademico 2025/2026, i corsi affini includono: Lauree triennali L-2 Biotecnologie; L-13 Scienze Biologiche; L-38 Scienze Zootecniche; Tecnologie delle Produzioni Animali. Laurea Magistrale a Ciclo Unico LM-13 Farmacia; Farmacia Industriale. Professioni Sanitarie con basso rapporto iscritti/posti (l'elenco sarà aggiornato ogni anno dal Ministero) Assistenza sanitaria; Educazione professionale; Infermieristica; Ortottica ed assistenza oftalmologica; Podologia; Tecniche audiometriche; Tecniche audioprotesiche; Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro; Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare; Tecniche di neurofisiopatologia; Terapia occupazionale; Tecniche ortopediche. Regole per studenti già iscritti (medicina e corsi affini) Per chi è già iscritto a corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria, Veterinaria o a un corso affine (anche presso università private) e desidera accedere a Medicina tramite il semestre filtro: obbligo di sostenere gli esami: anche questi studenti devono sostenere gli esami del semestre filtro; esonero dalla frequenza: possono essere esonerati dalla frequenza se dimostrano di aver già seguito con profitto le stesse materie del semestre filtro; ammissione ad anni successivi: possono chiedere l’ammissione ad anni successivi al primo, ma solo se ci sono posti disponibili e secondo le modalità stabilite dalle università; gli studenti potranno frequentare due corsi di laurea in contemporanea, anche in atenei diversi e senza costi aggiuntivi. Supporto e inclusione per studenti con DSA e disabilità La riforma prevede specifiche misure compensative e di supporto per gli studenti con disabilità o Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA): Tempo extra +50% di tempo extra per gli studenti con disabilità. +30% di tempo extra per gli studenti con DSA. Durante le prove, saranno forniti strumenti compensativi e supporto specifico per assicurare pari opportunità a tutti i partecipanti.

1 luglio 2025

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La X che fa la differenza

Rispondere o non rispondere? È il dubbio amletico che attanaglia tutti gli studenti che affrontano una prova a crocette, soprattutto se questa è la prova di ammissione alla facoltà dei propri sogni. Gli studenti italiani si trovano ad avere sempre più spesso a che fare con domande multiple choice in ogni ambito della loro vita: dai compiti in classe al liceo, all’esame di teoria per la patente, fino al test di ammissione a tanti corsi di laurea come ad esempio medicina e odontoiatria, veterinaria e professioni sanitarie. I quiz a risposta multipla nascono con l’intento di poter valutare oggettivamente i candidati in base alle proprie conoscenze e alle loro abilità logiche, ma c’è anche un insieme di fattori secondari che possono fare la differenza. Questi fattori cambiano di test in test e dipendono dalle regole del gioco. Tra questi c’è la capacità di gestire il tempo, l’ansia, le procedure burocratiche e soprattutto le domande, per cui non si è sicuri della risposta, da spuntare con una decisa X. Per esempio, se in un test non c’è la penalità per la risposta errata, è imperativo che occorra tentare la fortuna e rispondere sperando di beccare la risposta esatta. Che succede quando invece la penalità per la risposta errata c’è (come nei test dell’area sanitaria)? In questo caso dobbiamo affidarci a qualche numero: molto dipende infatti dal punteggio minimo per l’eventuale accesso, poi, in graduatoria e dal numero di risposte che riusciamo a escludere. Per farvi meglio comprendere quello che intendiamo con “affidarsi a qualche numero” la cosa migliore da fare è prendere ad esempio i punteggi minimi dei test del 2015 (ancora “era Cambridge”) e dei test dal 2016 in poi (“era post Cambridge”). Nel 2015, per il test di medicina e odontoiatria, infatti, il punteggio minimo per ottenere un posto fu di circa 30 punti, mentre dal 2016 in poi, con qualche lieve variazione di anno in anno, la soglia si è sempre aggirata dai 50 punti in su. Perché questa differenza fra le due tipologie di test è così importante? Perché può fare la differenza, per capire come fare uno studio mirato: nel 2015 bastava concentrarsi su una materia e puntare tutto su quello. Ma dal 2016 in poi si è evidenziata la necessità di avere ottime basi su tutti gli argomenti, magari tralasciando approfondimenti impegnativi, se il tempo non è dalla nostra parte. Le domande infatti, si sono mediamente abbassate di livello, permettendo di avere una media nazionale più alta, e perciò diventano sempre più determinanti, i quesiti più difficili. Perché se il test è facile, non è più semplice entrare: la selezione ci sarà comunque, perché i posti sono limitati, ma si alzerà il punteggio, inevitabilmente. Grazie al decreto del test 2022 sappiamo che anche quest’anno l’assegnazione dei punteggi funzionerà allo stesso modo, dunque come per gli anni precedenti ci affidiamo alla statistica. Se rispondessimo totalmente a random alle 60 domande, senza escludere nessuna opzione, il nostro punteggio finale risulterebbe negativo. Ma si può comunque notare come ci sia già un guadagno dovendo scegliere tra 4 e non più fra 5 possibili opzioni, ovvero escludendo una delle risposte che ci sembra improbabile. Quando le opzioni escluse diventano due è consigliabile rispondere, se ci sono tante altre domande con le stesse condizioni e se i quesiti di cui si è completamente certi non risultano abbastanza per ottenere un punteggio sufficiente per passare il test. Tuttavia, queste due situazioni presentano ancora dei rischi non indifferenti ed è comprensibile che qualcuno sia portato ad agire con più prudenza. Tutt’altro, invece, accade escludendo tre opzioni, trovandosi indecisi tra due possibili risposte: la situazione sarebbe decisamente positiva in ogni caso, in quanto il 50-50 è una probabilità molto favorevole. È ovvio che condizione necessaria (ma non sufficiente) perché il discorso statistico regga è che tra le opzioni di risposta escluse non sia presente la risposta corretta, più di una volta è capitato che alcuni nostri corsisti si considerassero discriminati dalla statistica ma in realtà escludessero la risposta corretta, sbagliando la domanda per ovvi motivi. La mente umana, con l’intento di proteggerci, ci porta a ricordare lucidamente gli eventi negativi. Nel caso dei test a risposta multipla, è molto frequente ricordarsi di quella famosa domanda di cui non eravamo sicuri e che, con la solita iella che ci ritroviamo, abbiamo sbagliato. Ciò non avviene perché siamo davvero iellati, ma perché ci ricordiamo molto meglio di quando va male, mentre è molto più piacevole convincersi del fatto che le risposte azzeccate in un 50-50 siano effettivamente il frutto della nostra preparazione. La statistica invece parla in modo molto chiaro: nel momento del dubbio, per quelle domande di cui si conosce l’argomento ma per le quali non si è certi di una risposta, bisogna trovare il coraggio di farsi guidare dal proprio intuito e segnare una crocetta che potrebbe rivelarsi decisiva. Per quanto possa non piacere…la statistica ha sempre ragione! Lanciatevi! In bocca al lupo!

9 luglio 2025

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