Sebbene la Bocconi sia storicamente un’università di economia e i suoi corsi di laurea più classici e consolidati rientrino nelle aree giudiziaria, finanziaria, manageriale/economica e quantitativa, l’offerta dell’Università Commerciale non si ferma qui. L’offerta formativa della Bocconi è infatti aggiornata da aree disciplinari come Data Science, Intelligenza Artificiale, Comunicazione, Scienze Politiche. Per approfondire, su questo Link troverete una descrizione più dettagliata delle aree disciplinari in cui rientrano i corsi della Bocconi.
Sono uno studente del secondo anno in Bocconi e studio per il Bachelor in International Politics and Government (in sigla, BIG), un corso di scienze politiche. In questo articolo voglio raccontarvi la mia esperienza, sperando di essere d’aiuto ad alcuni di voi nella scelta delle preferenze.
Il Bachelor in International Politics and Government
Dal punto di vista accademico, il BIG è un corso di laurea insegnato solo in lingua inglese; più ampio e meno quantitativo rispetto ad altri corsi in Bocconi. Gli esami del primo anno sono per lo più esami generici di economia (Microeconomia, Macroeconomia), metodi quantitativi (Matematica, Statistica), scienze politiche (Comparative Politics, Political Philosophy). Gli ultimi due anni, invece, sono più specifici e molti esami richiedono che gli strumenti appresi durante il primo anno vengano applicati (come Policy Evaluation, che utilizza metodi statistici per misurare l’impatto – per esempio – di alcune politiche sociali). Procedendo con gli studi, inoltre, vi accorgerete che gli argomenti che studiate sono molto collegati tra loro; io per primo sono affascinato da come temi di Filosofia Politica compaiano in esami di Economia Pubblica – dove analizzerete concetti di equità studiando le tasse – o Relazioni Internazionali. Molti insegnamenti di questo corso, poi, non sono standard, ma sono “fatti” dagli stessi professori che vi insegnano; per alcuni esami del secondo anno non abbiamo un libro di riferimento, ma seguiamo i paper scritti dai nostri stessi prof. Il BIG può darvi una conoscenza a tutto tondo di come funziona il mondo dal punto di vista politico ed economico-sociale. Elemento fondamentale del BIG è lo scambio all’estero. Se scegliete questo corso di laurea, infatti, sarete “obbligati” a partire per un semestre all’estero durante il terzo anno. Avrete quindi la garanzia di poter partire per l’exchange, cosa non presente negli altri corsi. É un’occasione unica, che vi permette non solo di espandere il vostro curriculum universitario, ma anche di vivere un’esperienza di vita dove quello che imparerete non si limiterà agli studi universitari. Infine, l’ambiente che ho trovato in questo corso è molto stimolante e accogliente; vi ho conosciuto molti dei miei attuali amici stretti. Molti studenti (quasi la metà) arrivano dalle più disparate parti del mondo, ognuno ha una storia da raccontare.Pro e Contro del BIG
Dopo questa mia descrizione (forse un po’ di parte) di cosa si fa al BIG, quali sono – secondo la mia visione – i pro e i contro di scegliere questo corso di laurea piuttosto che un’altro corso più economico e quantitativo? Pro- Meno esami macchinosi e meno matematica;
- Ambiente molto internazionale, formato da studenti motivati e interessati alle materie che studiano;
- Non preclude altre strade perchè è poco focalizzato (nessuno vi impedisce di iscrivervi ad un master in finanza dopo il BIG);
- Exchange garantito;
- Può essere visto come dispersivo;
- Ha meno sbocchi lavorativi diretti e pratici (come quelli che può darvi un corso in Finanza o Computer Science)
